martedì 13 aprile 2021

COSA SEI DISPOSTO A FARE?


 

COSA SEI DISPOSTO A FARE?

di

Domenico Conversa

Il decreto-legge n. 41/2021 dispone che la mancata vaccinazione Sars-Cov2 determina per gli operatori sanitari e gli operatori di interesse sanitario la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2. In tal caso il datore di lavoro adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni anche inferiori che comunque non implicano rischi di diffusione del contagio. Preciso, ove possibile! Se non è possibile, l’operatore sanitario viene sospeso unitamente alla sua retribuzione. Sempre secondo il decreto-legge la vaccinazione può essere omessa o differita solo in caso di accertato pericolo per la salute in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale.

Questa è l’essenza e la ratio del decreto-legge che ha forza di legge. Nel frattempo che tale decreto venga convertito in legge comunque spiega i suoi effetti nei confronti di tutti i soggetti obbligati. Al momento il decreto-legge n. 41/2021 non è stato dichiarato incostituzionale in nessuna sua parte ed è legalmente legittimo.

Gli uffici pubblici, gli ordini professionali e i datori di lavoro sono obbligati a dare seguito ed eseguire le disposizioni del decreto-legge. Non c’è alcun modo per fermare tale procedimento.

Il decreto-legge fonda la sua motivazione sull’assunto dell’evolversi della situazione epidemiologica e il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia. Ne discende che la politica italiana, in questo momento il Governo che ne è espressione, considera pericolosa l’attuale pandemia e ritiene che l’unico modo per contrastare la diffusione del virus sia la vaccinazione.

Cosa non dice il decreto-legge:

1) Secondo la politica italiana non ci sono cure e altri strumenti di prevenzione.

2) Secondo la politica italiana l’operatore sanitario che si sottopone alla vaccinazione dovrà, in ogni caso, continuare a utilizzare i vari presidi e il distanziamento fisico.

3) La politica italiana, pur in presenza di testimonianze scientifiche per cui il soggetto che si sottopone alla vaccinazione determina il contagio del virus stesso anche a causa delle così dette varianti in atto, ritiene comunque di dover obbligare gli operatori sanitari alla vaccinazione.

4) La politica italiana considera ininfluente il fatto che il vaccino per il covid sia in fase sperimentale per cui non ci sono sufficienti dati sulla sua efficacia e affidabilità in termini di sicurezza.

5) La politica italiana non specifica le condizioni cliniche che possano giustificare il differimento o l’omissione della vaccinazione.

Le cose non dette dal decreto-legge sono quelle motivazioni che possono spingere un cittadino ad attendere la somministrazione della vaccinazione perché vorrebbe ricevere informazioni chiare e specifiche, soprattutto in merito alla tutela della sua salute. Motivazioni queste che possono essere comunicate all’asl, ordine di appartenenza e datore di lavoro. Sono motivazioni di buon senso, legittime ed etiche ma non sono state contemplate dalla politica italiana. La magistratura potrebbe accogliere queste istanze? Nessuno può saperlo al momento. Chi è in cerca di strategie per fermare l’applicazione del decreto-legge si poggia su false illusioni.

Una cosa è certa: chiunque voglia non vaccinarsi dovrà scontrarsi duramente con la forza della legge opponendosi con la sola debolezza e verità delle domande di senso, quel senso che ha sempre trovato difficoltà, nella storia, ad opporsi alla legge. Le domande etiche e di giustizia sono, però, l’antidoto all’irrazionalità e al potere che non vuole spiegare le sue ragioni, ma solo imporle.

Alla domanda: che si può fare? Ce ne un’altra di pari portata: cosa sei disposto a fare?  

COSA SEI DISPOSTO A FARE?

  COSA SEI DISPOSTO A FARE? di Domenico Conversa Il decreto-legge n. 41/2021 dispone che la mancata vaccinazione Sars-Cov2 determina per gli...