Queste
poche pagine sono rivolte all’umanità, a quella umanità che è sempre presente
dentro ognuno di noi. Non hanno la pretesa di convincere, di persuadere, di
criticare, ma solo di parlare, di dialogare e di abbracciare la vita.
Vogliono
avvicinarsi alle nostre paure, alle nostre preoccupazioni e al nostro futuro.
Perché il nostro futuro siamo noi a costruirlo, tutti insieme, e può essere
migliore del nostro presente.
Ma
cosa sta accadendo al nostro presente, alla nostra società? Ci stanno dicendo
che una terribile pandemia a causa di un virus ha messo in ginocchio il pianeta
e mette a rischio la nostra vita e quella dei nostri cari continuamente. Ogni
giorno e in tanti momenti della giornata la televisione ci racconta questa
spaventosa situazione: contagi, reparti di terapia intensiva, decessi. Quindi i
governi di tanti stati, compreso quello italiano, hanno imposto misure
restrittive per contenere la diffusione del coronavirus: mascherine,
distanziamento fisico, coprifuoco, chiusure delle scuole, bar, ristoranti,
palestre e tante altre attività importanti. Non si possono organizzare
manifestazioni pubbliche, riunioni, eventi; insomma non possiamo stare insieme.
Possiamo incontrare solo pochi parenti e amici e un po’ per volta. Ci stiamo
isolando e chiudendo sempre di più dentro le nostre case e gli schermi dei
nostri cellulari e soprattutto dentro le nostre angosce per un futuro incerto e
spaventoso, soprattutto perché non sappiamo quando avrà fine tutto questo.
SE
TUTTO FOSSE SOLO IMMAGINAZIONE E APPARENZA? NON SAREBBE BELLO E RILASSANTE
SCOPRIRE DI NON ESSERE IN PERICOLO?
Allora
ragioniamo insieme! Un passo alla volta, con calma e ponderazione.
Per
un attimo mettiamo da parte la televisione e tutto quello che abbiamo visto e
ascoltato attraverso di essa. Fermiamoci, prendiamoci una pausa e facciamo tre
lunghi respiri……….ok!
Adesso
guardiamoci intorno, osserviamo con attenzione la realtà. Cosa vediamo? Tante
persone per strada che vanno a lavoro e fanno compere, bambini che camminano
insieme ai loro genitori o che vanno a scuola, ragazzi e ragazze che
passeggiano tranquillamente e che sostano a piccoli gruppi nelle strade. Ed
ancora. I nostri vicini di casa, la gente nelle loro automobili. E poi
carabinieri, poliziotti, vigili urbani, dipendenti pubblici. E poi cos’altro?
Forse e non per ultimi ci siamo noi. Come stiamo? Ci sentiamo malati e la
nostra vita è in pericolo?
Ebbene,
dopo aver osservato con attenzione la realtà che ci circonda, la domanda
importante che dobbiamo porci è la seguente: dove sono i malati e le persone
che muoiono a causa del covid?
Nel
nostro condominio, nelle abitazioni vicine alla nostra, nel nostro quartiere,
quanti malati di covid conosciamo? Non persone positive e asintomatiche, ma
proprio persone malate. Quante ne consociamo che stanno male a causa del covid?
Non male con sintomi lievi come un raffreddore e un po’ di tosse, male per
davvero con sintomi importanti e che rischiano la vita. Quante ne conosciamo?
Siamo
mai andati in ospedale a controllare e renderci conto di quello che sta
succedendo? Non in tutti gli ospedali ma solo in quello più vicino a noi. Ci
siamo mai andati? Ci siamo informati personalmente e direttamente?
Perché
tutte queste domande?
Immaginate
per un attimo che qualcuno ci dicesse di stare attenti agli unicorni che volano
nel cielo. E immaginiamo che lo dicesse qualcuno che sta parlando da uno
schermo televisivo. Davanti a questa affermazione abbiamo alcune alternative:
possiamo pensare che si tratti di una informazione umoristica, pochi
sicuramente penserebbero che si tratti di un fatto reale. Perché la gran parte
delle persone penserebbero che non si tratti di un avvertimento reale? Perché
non hanno visto e non vedono tutt’ora unicorni che svolazzano nel cielo, è
chiaro. Di fronte ad un’affermazione, qualunque essa sia, una persona razionale
ricorre al riferimento, alla percezione, alla realtà, al ragionamento, alla
logica. “Tu mi stai dicendo che ci sono gli unicorni che svolazzano nel cielo,
ma quello che tu dici non ha un riferimento con la realtà che io vedo!” E’ un
principio generale valido per le società moderne che hanno superato la
superstizione e la fede nella magia. Detto questo, veniamo alla pandemia da
coronavirus.
La
razionalità, il ragionamento, l’osservazione della realtà, tutto questo viene
applicato e utilizzato dal cittadino per comprendere l’emergenza sanitaria
attuale?
Per
rispondere a questa domanda cerchiamo di elencare i principali canali
conoscitivi attraverso cui, oggi, il cittadino ha assunto la convinzione
dell’esistenza della pandemia da coronavirus. Vediamoli insieme:
1. Argomento secondo autorità. Lo
dice il Governo e lo dice la scienza e noi ci fidiamo. Abbiamo fede nello stato
e nella scienza.
2.
Se
molti credono alla pandemia allora è vera.
3.
Una
comunicazione televisiva piena di emotività e basata sulla paura della malattia
e della morte ci induce a credere che le cose stiano effettivamente così.
4.
La
ripetizione di immagini, parole e concetti molte volte al giorno e tutti i
giorni.
5. Aver ascoltato da altre persone
racconti di malattie e decessi.
Chiaramente
la seguente domanda sorge spontanea: ma una cosa, un evento, un fatto sono veri
se lo dice la scienza, la televisione, un famigliare, un amico oppure sono veri
perché effettivamente sono tali? La terra gira intorno al sole perché lo dice
la scienza oppure perché è così, a prescindere da chi lo sostiene? La pandemia
da coronavirus è vera perché lo dice la scienza e il governo oppure è vera
perché noi ci siamo resi conto direttamente che sia così? Non è necessario
essere un medico per osservare i fatti che accadono intorno a noi. Non si
tratta di comprendere come funziona un virus e il nostro organismo, argomenti
di competenza medica, ma di guardarci intorno per capire se ci sono fatti
osservabili che giustificano e ci inducano a ritenere che la pandemia sia reale
e che la nostra salute sia in pericolo.
Ma
cosa dice effettivamente lo stato e la scienza? Come riferimento istituzionale
possiamo leggere i rapporti periodici sulle caratteristiche dei pazienti
deceduti positivi a COVID-19 in Italia che l’Istituto Superiore di Sanità,
tramite il sito di Epicentro, pubblica (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia). Ebbene, prima di tutto emerge
che i decessi non sono stati causati dal covid. Si parla di persone decedute
che sono stati positivi al covid, solo questo. Ma pur ammettendo che siano
deceduti a causa del covid si stima una mortalità dello 0,1% su tutta la
popolazione italiana e lo 0,03% su tutta la popolazione mondiale. Inoltre l’età
media dei decessi è di 80 anni con la presenza di gravi patologie pregresse,
così come è sempre avvenuto per l’influenza che colpisce in maniera grave
soggetti già seriamente malati. I soggetti più a rischio possono avere delle
complicanze, ma i soggetti sani superano l’infezione da covid come qualsiasi
influenza. Sono tutti dati ufficiali.
Quello
che ci fa in genere maggiormente preoccupare sono le notizie televisive che ci
raccontano dei casi in aumento che risultano positivi. Si tratta di persone che
stanno bene ma che risultano positive ad un tampone. Ma il tampone non è un
test attendibile per diagnosticare la malattia del covid, lo sapevamo? E poi
una pandemia così grave come raccontano, dovrebbe basarsi su persone gravemente
malate e non su soggetti sani, giusto?
Un
altro dato ufficiale ci dice che solo lo 0,42% dei casi positivi finisce nei
reparti di terapia intensiva. Pertanto il 95% circa di tutte le persone che
risultano positive guariscono tranquillamente, come è sempre stato per
qualsiasi influenza. Di seguito sono riportati gli ultimi tassi di
sopravvivenza a livello mondiale forniti dal Center for Disease Control:
Età
0-19 ....... 99,997%
Età
20-49 ..... 99,98%
Età
50-69 ..... 99,5%
Età
70+ ........ 94,6%
Sembrano
dei dati così preoccupanti tali da giustificare le misure restrittive che
stanno di fatto limitando la nostra libertà?
Non
c’è da meravigliarsi se questi interrogativi possono suscitare scandalo e
indignazione in molti di noi. Se la pandemia non esistesse vuol dire che tanti
governi mondiali, compreso quello italiano, hanno inventato tutto oppure non
hanno capito nulla. Sarebbe assurdo pensare ciò. Ci troveremmo di fronte ad una
società insensata. La maggior parte di noi del mondo occidentale ritiene che
l’attuale società moderna sia un sistema organizzato che tende al progresso, al
miglioramento del nostro tenore di vita e che i nostri governi si prendono cura
di noi. Abbiamo una vita che tutto sommato ci appaga e siamo tentati a pensare
che le cose gradualmente miglioreranno perché i principi di uguaglianza,
libertà e fraternità sono dati ormai acquisiti.
Un
attimo però. Possiamo analizzare quest’ultima affermazione attraverso altri
punti di vista? Vediamo.
Il
sole 24 ore con un articolo del 21 gennaio 2019 (https://www.ilsole24ore.com/art/disuguaglianze-26-posseggono-ricchezze-38-miliardi-persone-AEldC7IH) scrive che nel 2018 soltanto 26
individui possiedono la ricchezza di 3,8 miliardi di persone.
Ed
ancora. Stando all'ultimo rapporto sulla sicurezza alimentare globale "The
State of Food Security and Nutrition in the World", nel 2019 quasi 690
milioni di abitanti del pianeta hanno sofferto la fame: un numero superiore di
10 milioni di unità rispetto all'anno precedente e di quasi 60 milioni in più
rispetto a cinque anni fa. Il rapporto lancia anche un allarme relativo alla
pandemia di COVID-19, prevedendo che di qui alla fine dell'anno altri 130
milioni di abitanti del pianeta cadranno nella morsa della malnutrizione
cronica per le conseguenze dell'emergenza coronavirus.
3
milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno per mancanza di cibo o di
cibo adeguato.
Inoltre,
le due cose più importanti della nostra vita sono l’aria e l’acqua. Eppure
l’umanità, la nostra cara società organizzata e scientificamente evoluta
inquina costantemente e in modo irreversibile aria e acqua.
Siamo
ancora convinti di vivere nella migliore società possibile? Non trovate assurdo
tutto questo?
Perché
c’è così tanta diseguaglianza e ingiustizia?
Pertanto
non dobbiamo meravigliarci se i nostri governi possono commettere malvagità o
essere in errore. E’ già successo con la propaganda fascista e nazista con il
massacro di milioni di ebrei. Una propaganda che ha convinto la maggior parte
della popolazione. Non dobbiamo meravigliarci della probabile presenza di
gruppi di persone molto ricche che stanno cercando di arricchirsi sempre di più
sfruttando la nostra buona fede e la paura della malattia e della morte.
Abbandoniamo
per un attimo la televisione e osserviamo attentamente la realtà. Cosa abbiamo
da perdere? Se queste poche pagine contengono delle domande che riteniamo
inutili e assurde, abbiamo sempre la televisione e tutto quello che sino ad
oggi abbiamo ascoltato a darci sicurezza e conforto. Ma se avvertiamo qualche
dubbio e curiosità tanto vale approfondire e leggerle con attenzione.
Abbiamo
davanti a noi due rappresentazioni della realtà:
1.
La
pandemia è reale e le misure di restrizione che il governo impone sono
necessarie per salvaguardare la nostra salute;
2.
La
pandemia non è reale per cui il governo sta limitando la nostra libertà in modo
illegittimo.
La
scelta che faremo tra queste due alternative determinerà il nostro futuro sia come
singoli individui che come comunità. E’ una scelta fondamentale che deciderà
della nostra vita e di quella dei nostri figli.
SCEGLIAMO
CON CONSAPEVOLEZZA!
SCEGLIAMO
BENE!
SCEGLIAMO
LA VERITÀ!
2 Timoteo 1:7:
- Poiché Dio non ci ha dato lo spirito
della paura; ma di potere, di amore e di una mente sana.