martedì 13 aprile 2021

COSA SEI DISPOSTO A FARE?


 

COSA SEI DISPOSTO A FARE?

di

Domenico Conversa

Il decreto-legge n. 41/2021 dispone che la mancata vaccinazione Sars-Cov2 determina per gli operatori sanitari e gli operatori di interesse sanitario la sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da SARS-CoV-2. In tal caso il datore di lavoro adibisce il lavoratore, ove possibile, a mansioni anche inferiori che comunque non implicano rischi di diffusione del contagio. Preciso, ove possibile! Se non è possibile, l’operatore sanitario viene sospeso unitamente alla sua retribuzione. Sempre secondo il decreto-legge la vaccinazione può essere omessa o differita solo in caso di accertato pericolo per la salute in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate, attestate dal medico di medicina generale.

Questa è l’essenza e la ratio del decreto-legge che ha forza di legge. Nel frattempo che tale decreto venga convertito in legge comunque spiega i suoi effetti nei confronti di tutti i soggetti obbligati. Al momento il decreto-legge n. 41/2021 non è stato dichiarato incostituzionale in nessuna sua parte ed è legalmente legittimo.

Gli uffici pubblici, gli ordini professionali e i datori di lavoro sono obbligati a dare seguito ed eseguire le disposizioni del decreto-legge. Non c’è alcun modo per fermare tale procedimento.

Il decreto-legge fonda la sua motivazione sull’assunto dell’evolversi della situazione epidemiologica e il carattere particolarmente diffusivo dell’epidemia. Ne discende che la politica italiana, in questo momento il Governo che ne è espressione, considera pericolosa l’attuale pandemia e ritiene che l’unico modo per contrastare la diffusione del virus sia la vaccinazione.

Cosa non dice il decreto-legge:

1) Secondo la politica italiana non ci sono cure e altri strumenti di prevenzione.

2) Secondo la politica italiana l’operatore sanitario che si sottopone alla vaccinazione dovrà, in ogni caso, continuare a utilizzare i vari presidi e il distanziamento fisico.

3) La politica italiana, pur in presenza di testimonianze scientifiche per cui il soggetto che si sottopone alla vaccinazione determina il contagio del virus stesso anche a causa delle così dette varianti in atto, ritiene comunque di dover obbligare gli operatori sanitari alla vaccinazione.

4) La politica italiana considera ininfluente il fatto che il vaccino per il covid sia in fase sperimentale per cui non ci sono sufficienti dati sulla sua efficacia e affidabilità in termini di sicurezza.

5) La politica italiana non specifica le condizioni cliniche che possano giustificare il differimento o l’omissione della vaccinazione.

Le cose non dette dal decreto-legge sono quelle motivazioni che possono spingere un cittadino ad attendere la somministrazione della vaccinazione perché vorrebbe ricevere informazioni chiare e specifiche, soprattutto in merito alla tutela della sua salute. Motivazioni queste che possono essere comunicate all’asl, ordine di appartenenza e datore di lavoro. Sono motivazioni di buon senso, legittime ed etiche ma non sono state contemplate dalla politica italiana. La magistratura potrebbe accogliere queste istanze? Nessuno può saperlo al momento. Chi è in cerca di strategie per fermare l’applicazione del decreto-legge si poggia su false illusioni.

Una cosa è certa: chiunque voglia non vaccinarsi dovrà scontrarsi duramente con la forza della legge opponendosi con la sola debolezza e verità delle domande di senso, quel senso che ha sempre trovato difficoltà, nella storia, ad opporsi alla legge. Le domande etiche e di giustizia sono, però, l’antidoto all’irrazionalità e al potere che non vuole spiegare le sue ragioni, ma solo imporle.

Alla domanda: che si può fare? Ce ne un’altra di pari portata: cosa sei disposto a fare?  

venerdì 5 marzo 2021

Pensieri e riflessioni intorno all'articolo 32 della Costituzione

 

Pensieri e riflessioni intorno all'articolo 32 della Costituzione

di Domenico Conversa


Articolo 32

"La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana."

 

L’articolo 32 letto insieme all’art. 2 della Costituzione costituiscono forse l’evoluzione qualitativa più alta del pensiero giuridico occidentale perché con tali articoli si costruisce un recinto di protezione non solo giuridica ma soprattutto valoriale intorno all’individuo e alla sua inviolabilità come soggetto originario e originale. L’art. 32 della Cost. si occupa della salute dell’individuo sganciata dalla sola sfera produttivistica ed economistica ma afferente al benessere psico-fisico. Infatti la salute non viene rinchiusa nell’assenza di malattia ma ricompresa in un armonico percorso di vita che dovrebbe condurre verso la felicità. L’art. 32 prevede una riserva di legge ai fini dell’applicazione di un obbligo sanitario. Ma l’argomento sul quale è bene soffermarsi è l’ultimo comma di detto articolo perché il rispetto della persona umana è tutelato dal diritto naturale e non solo da quello positivo. Neanche e soprattutto la legge può violare la dignità della persona. Difatti un sistema giuridico in un dato momento storico e contesto culturale potrebbe non tendere al valore della giustizia, del bene e della verità, per cui produrrebbe leggi non giuste che potrebbero violare il rispetto e la dignità dell’individuo in quanto persona singola e facente parte della società. Si pensi alle leggi razziali della seconda guerra mondiale con le quali si è legittimato (legalmente) l’arresto, la deportazione e l’assassinio di milioni di persone. Per tale motivo, al fine di evitare gli orrori del nazi-fascismo che i nostri padri costituenti hanno previsto una tutela della persona che vada oltre la legge.

Il tradimento dell’uomo verso l’uomo è sempre possibile e la nostra è un’epoca indifferente all’ingiustizia per la perdita del valore della cultura e della conoscenza. La nostra Costituzione cerca di strappare l’uomo dalla sua brutalità verso il mondo vero e autentico, un mondo del buono, del vero e del bello. L’art. 32 della costituzione va custodito con molta cura e attenzione nei nostri cuori perché una qualsiasi società è sempre vulnerabile all’orrore. Il bene è complesso e richiede partecipazione, bisogna capire, aspirare, sforzarsi, lottare con se stessi. Fortunatamente possiamo trovare sul nostro cammino delle lanterne che possono aiutarci per dissipare quei fantasmi che l’oscurità ed il sonno della ragione sempre generano. Possiamo ancora studiare le maestose opere di Platone, la Bibbia, il Tao Te Ching, Kant, Max Stirner, Thorstein Veblen, i libri di Sigmund Freud, le teorie di Einstein e Niels Bohr, le testimonianze di Albert Schweitzer, Varlam Salamov, Aleksandr Solzenitsyn, la scuola di Francoforte, il Prof Sergio Caldarella (nostro contemporaneo che ha ispirato questo modesto contributo) ed altri e possiamo provare a prendere a prestito i loro occhi chiari e attenti per imparare, attraverso tali pensieri e moniti, la fondamentale irrealtà della follia del potere e le radicali verità della ragione.

lunedì 8 febbraio 2021

Psicologia delle Folle

 "Conoscere l'arte di impressionare l'immaginazione delle folle significa conoscere l'arte di governare". Gustave Le Bon in Psicologia delle Folle 1921.

Libro molto caro al Duce. Non abbiamo imparato proprio nulla. L'umanità ricade ciclicamente nella miseria morale e nelle barbarie spirituali. Eppure il cittadino contemporaneo, come allora, non si accorge di nulla.
Ci attendono tempi difficili ma anche di grande risveglio.




mercoledì 27 gennaio 2021

SCEGLIAMO LA VERITA'

 

Queste poche pagine sono rivolte all’umanità, a quella umanità che è sempre presente dentro ognuno di noi. Non hanno la pretesa di convincere, di persuadere, di criticare, ma solo di parlare, di dialogare e di abbracciare la vita.

Vogliono avvicinarsi alle nostre paure, alle nostre preoccupazioni e al nostro futuro. Perché il nostro futuro siamo noi a costruirlo, tutti insieme, e può essere migliore del nostro presente.

Ma cosa sta accadendo al nostro presente, alla nostra società? Ci stanno dicendo che una terribile pandemia a causa di un virus ha messo in ginocchio il pianeta e mette a rischio la nostra vita e quella dei nostri cari continuamente. Ogni giorno e in tanti momenti della giornata la televisione ci racconta questa spaventosa situazione: contagi, reparti di terapia intensiva, decessi. Quindi i governi di tanti stati, compreso quello italiano, hanno imposto misure restrittive per contenere la diffusione del coronavirus: mascherine, distanziamento fisico, coprifuoco, chiusure delle scuole, bar, ristoranti, palestre e tante altre attività importanti. Non si possono organizzare manifestazioni pubbliche, riunioni, eventi; insomma non possiamo stare insieme. Possiamo incontrare solo pochi parenti e amici e un po’ per volta. Ci stiamo isolando e chiudendo sempre di più dentro le nostre case e gli schermi dei nostri cellulari e soprattutto dentro le nostre angosce per un futuro incerto e spaventoso, soprattutto perché non sappiamo quando avrà fine tutto questo.

SE TUTTO FOSSE SOLO IMMAGINAZIONE E APPARENZA? NON SAREBBE BELLO E RILASSANTE SCOPRIRE DI NON ESSERE IN PERICOLO?

Allora ragioniamo insieme! Un passo alla volta, con calma e ponderazione.

Per un attimo mettiamo da parte la televisione e tutto quello che abbiamo visto e ascoltato attraverso di essa. Fermiamoci, prendiamoci una pausa e facciamo tre lunghi respiri……….ok!

Adesso guardiamoci intorno, osserviamo con attenzione la realtà. Cosa vediamo? Tante persone per strada che vanno a lavoro e fanno compere, bambini che camminano insieme ai loro genitori o che vanno a scuola, ragazzi e ragazze che passeggiano tranquillamente e che sostano a piccoli gruppi nelle strade. Ed ancora. I nostri vicini di casa, la gente nelle loro automobili. E poi carabinieri, poliziotti, vigili urbani, dipendenti pubblici. E poi cos’altro? Forse e non per ultimi ci siamo noi. Come stiamo? Ci sentiamo malati e la nostra vita è in pericolo?

Ebbene, dopo aver osservato con attenzione la realtà che ci circonda, la domanda importante che dobbiamo porci è la seguente: dove sono i malati e le persone che muoiono a causa del covid?

Nel nostro condominio, nelle abitazioni vicine alla nostra, nel nostro quartiere, quanti malati di covid conosciamo? Non persone positive e asintomatiche, ma proprio persone malate. Quante ne consociamo che stanno male a causa del covid? Non male con sintomi lievi come un raffreddore e un po’ di tosse, male per davvero con sintomi importanti e che rischiano la vita. Quante ne conosciamo?

Siamo mai andati in ospedale a controllare e renderci conto di quello che sta succedendo? Non in tutti gli ospedali ma solo in quello più vicino a noi. Ci siamo mai andati? Ci siamo informati personalmente e direttamente?

Perché tutte queste domande?

Immaginate per un attimo che qualcuno ci dicesse di stare attenti agli unicorni che volano nel cielo. E immaginiamo che lo dicesse qualcuno che sta parlando da uno schermo televisivo. Davanti a questa affermazione abbiamo alcune alternative: possiamo pensare che si tratti di una informazione umoristica, pochi sicuramente penserebbero che si tratti di un fatto reale. Perché la gran parte delle persone penserebbero che non si tratti di un avvertimento reale? Perché non hanno visto e non vedono tutt’ora unicorni che svolazzano nel cielo, è chiaro. Di fronte ad un’affermazione, qualunque essa sia, una persona razionale ricorre al riferimento, alla percezione, alla realtà, al ragionamento, alla logica. “Tu mi stai dicendo che ci sono gli unicorni che svolazzano nel cielo, ma quello che tu dici non ha un riferimento con la realtà che io vedo!” E’ un principio generale valido per le società moderne che hanno superato la superstizione e la fede nella magia. Detto questo, veniamo alla pandemia da coronavirus.

La razionalità, il ragionamento, l’osservazione della realtà, tutto questo viene applicato e utilizzato dal cittadino per comprendere l’emergenza sanitaria attuale?  

Per rispondere a questa domanda cerchiamo di elencare i principali canali conoscitivi attraverso cui, oggi, il cittadino ha assunto la convinzione dell’esistenza della pandemia da coronavirus. Vediamoli insieme:

1.      Argomento secondo autorità. Lo dice il Governo e lo dice la scienza e noi ci fidiamo. Abbiamo fede nello stato e nella scienza.

2.      Se molti credono alla pandemia allora è vera.

3.      Una comunicazione televisiva piena di emotività e basata sulla paura della malattia e della morte ci induce a credere che le cose stiano effettivamente così.

4.      La ripetizione di immagini, parole e concetti molte volte al giorno e tutti i giorni.

5.      Aver ascoltato da altre persone racconti di malattie e decessi.

Chiaramente la seguente domanda sorge spontanea: ma una cosa, un evento, un fatto sono veri se lo dice la scienza, la televisione, un famigliare, un amico oppure sono veri perché effettivamente sono tali? La terra gira intorno al sole perché lo dice la scienza oppure perché è così, a prescindere da chi lo sostiene? La pandemia da coronavirus è vera perché lo dice la scienza e il governo oppure è vera perché noi ci siamo resi conto direttamente che sia così? Non è necessario essere un medico per osservare i fatti che accadono intorno a noi. Non si tratta di comprendere come funziona un virus e il nostro organismo, argomenti di competenza medica, ma di guardarci intorno per capire se ci sono fatti osservabili che giustificano e ci inducano a ritenere che la pandemia sia reale e che la nostra salute sia in pericolo.

Ma cosa dice effettivamente lo stato e la scienza? Come riferimento istituzionale possiamo leggere i rapporti periodici sulle caratteristiche dei pazienti deceduti positivi a COVID-19 in Italia che l’Istituto Superiore di Sanità, tramite il sito di Epicentro, pubblica (https://www.epicentro.iss.it/coronavirus/sars-cov-2-decessi-italia). Ebbene, prima di tutto emerge che i decessi non sono stati causati dal covid. Si parla di persone decedute che sono stati positivi al covid, solo questo. Ma pur ammettendo che siano deceduti a causa del covid si stima una mortalità dello 0,1% su tutta la popolazione italiana e lo 0,03% su tutta la popolazione mondiale. Inoltre l’età media dei decessi è di 80 anni con la presenza di gravi patologie pregresse, così come è sempre avvenuto per l’influenza che colpisce in maniera grave soggetti già seriamente malati. I soggetti più a rischio possono avere delle complicanze, ma i soggetti sani superano l’infezione da covid come qualsiasi influenza. Sono tutti dati ufficiali.  

Quello che ci fa in genere maggiormente preoccupare sono le notizie televisive che ci raccontano dei casi in aumento che risultano positivi. Si tratta di persone che stanno bene ma che risultano positive ad un tampone. Ma il tampone non è un test attendibile per diagnosticare la malattia del covid, lo sapevamo? E poi una pandemia così grave come raccontano, dovrebbe basarsi su persone gravemente malate e non su soggetti sani, giusto?

Un altro dato ufficiale ci dice che solo lo 0,42% dei casi positivi finisce nei reparti di terapia intensiva. Pertanto il 95% circa di tutte le persone che risultano positive guariscono tranquillamente, come è sempre stato per qualsiasi influenza. Di seguito sono riportati gli ultimi tassi di sopravvivenza a livello mondiale forniti dal Center for Disease Control:

Età 0-19 ....... 99,997%

Età 20-49 ..... 99,98%

Età 50-69 ..... 99,5%

Età 70+ ........ 94,6%

Sembrano dei dati così preoccupanti tali da giustificare le misure restrittive che stanno di fatto limitando la nostra libertà?

Non c’è da meravigliarsi se questi interrogativi possono suscitare scandalo e indignazione in molti di noi. Se la pandemia non esistesse vuol dire che tanti governi mondiali, compreso quello italiano, hanno inventato tutto oppure non hanno capito nulla. Sarebbe assurdo pensare ciò. Ci troveremmo di fronte ad una società insensata. La maggior parte di noi del mondo occidentale ritiene che l’attuale società moderna sia un sistema organizzato che tende al progresso, al miglioramento del nostro tenore di vita e che i nostri governi si prendono cura di noi. Abbiamo una vita che tutto sommato ci appaga e siamo tentati a pensare che le cose gradualmente miglioreranno perché i principi di uguaglianza, libertà e fraternità sono dati ormai acquisiti.

Un attimo però. Possiamo analizzare quest’ultima affermazione attraverso altri punti di vista? Vediamo.

Il sole 24 ore con un articolo del 21 gennaio 2019 (https://www.ilsole24ore.com/art/disuguaglianze-26-posseggono-ricchezze-38-miliardi-persone-AEldC7IH) scrive che nel 2018 soltanto 26 individui possiedono la ricchezza di 3,8 miliardi di persone.

Ed ancora. Stando all'ultimo rapporto sulla sicurezza alimentare globale "The State of Food Security and Nutrition in the World", nel 2019 quasi 690 milioni di abitanti del pianeta hanno sofferto la fame: un numero superiore di 10 milioni di unità rispetto all'anno precedente e di quasi 60 milioni in più rispetto a cinque anni fa. Il rapporto lancia anche un allarme relativo alla pandemia di COVID-19, prevedendo che di qui alla fine dell'anno altri 130 milioni di abitanti del pianeta cadranno nella morsa della malnutrizione cronica per le conseguenze dell'emergenza coronavirus.

3 milioni di bambini sotto i 5 anni muoiono ogni anno per mancanza di cibo o di cibo adeguato.

Inoltre, le due cose più importanti della nostra vita sono l’aria e l’acqua. Eppure l’umanità, la nostra cara società organizzata e scientificamente evoluta inquina costantemente e in modo irreversibile aria e acqua.

Siamo ancora convinti di vivere nella migliore società possibile? Non trovate assurdo tutto questo?

Perché c’è così tanta diseguaglianza e ingiustizia?  

Pertanto non dobbiamo meravigliarci se i nostri governi possono commettere malvagità o essere in errore. E’ già successo con la propaganda fascista e nazista con il massacro di milioni di ebrei. Una propaganda che ha convinto la maggior parte della popolazione. Non dobbiamo meravigliarci della probabile presenza di gruppi di persone molto ricche che stanno cercando di arricchirsi sempre di più sfruttando la nostra buona fede e la paura della malattia e della morte.

Abbandoniamo per un attimo la televisione e osserviamo attentamente la realtà. Cosa abbiamo da perdere? Se queste poche pagine contengono delle domande che riteniamo inutili e assurde, abbiamo sempre la televisione e tutto quello che sino ad oggi abbiamo ascoltato a darci sicurezza e conforto. Ma se avvertiamo qualche dubbio e curiosità tanto vale approfondire e leggerle con attenzione.

Abbiamo davanti a noi due rappresentazioni della realtà:

1.      La pandemia è reale e le misure di restrizione che il governo impone sono necessarie per salvaguardare la nostra salute;

2.      La pandemia non è reale per cui il governo sta limitando la nostra libertà in modo illegittimo.

La scelta che faremo tra queste due alternative determinerà il nostro futuro sia come singoli individui che come comunità. E’ una scelta fondamentale che deciderà della nostra vita e di quella dei nostri figli.

SCEGLIAMO CON CONSAPEVOLEZZA!

SCEGLIAMO BENE!

SCEGLIAMO LA VERITÀ!

 

2 Timoteo 1:7:
- Poiché Dio non ci ha dato lo spirito della paura; ma di potere, di amore e di una mente sana.

lunedì 18 gennaio 2021

LA NASCITA DI UN NUOVO CULTO

 LA NASCITA DI UN NUOVO CULTO

di

Domenico Conversa


Nel particolarissimo momento storico che stiamo vivendo è forse lecito porsi la domanda se stiamo assistendo alla nascita di uno specifico culto. Se dopo la quantità di studi e documenti emersi e dopo posizioni ufficiali di insigni luminari, studiosi, cattedrati della scienza (Prof. John P. A. Ioannidis, Prof. Sucharit Bhakdi per citare i più importanti) che hanno analizzato la vicenda covid in tutti i suoi aspetti, se alla luce di questo patrimonio di informazioni, esiste ancora una massa della popolazione la quale continua a credere ai fantocci impagliati dei governi, televisioni e agenzia stampa questo significa che c'è qualcosa d'altro. Questo significa che stiamo assistendo ad un pericoloso e tragico esperimento di ingegneria sociale guidato attraverso criteri che sembrano nuovi ma che in realtà sono antichissimi. Quello che c'è di nuovo sono i mezzi elettronici attraverso cui questa manipolazione viene portata avanti.

Partiamo dalla definizione di culto. "I culti sono gruppi o movimenti totalitari devoti a una persona, un’idea, o una cosa, che impiegano tecniche di persuasione e manipolazione non etiche (ad esempio l'isolamento dalla famiglia, utilizzo di metodi speciali per aumentare la suggestionabilità e l'obbedienza, pressioni forti e di gruppo, gestione dell'informazione, sospensione dell'individualità e del giudizio critico, promozione della dipendenza totale al gruppo e paura di lasciarlo) per portare avanti le mete dei leader del gruppo, a possibile o effettivo detrimento dei membri della loro famiglia o della loro comunità". (West & Langone 1989)

Nelle sette si ha sempre a che fare con due tipi di persone: ingannatori e ingannati. 

Questa associazione tra un culto e il covid è stata già proposta da un articolo in rete (http://fuwc.org/covidian-cult/) che riporto integralmente.

"Uno dei tratti distintivi del totalitarismo è la conformità di massa a una narrativa ufficiale psicotica. Non una normale narrativa ufficiale, come le narrazioni della "Guerra Fredda" o della "Guerra al Terrore". Una narrazione ufficiale totalmente delirante che ha poca o nessuna connessione con la realtà e che è contraddetta da una preponderanza di fatti. Il nazismo e lo stalinismo sono gli esempi classici, ma il fenomeno è meglio osservato nei culti e in altri gruppi sociali sub-culturali. Verranno in mente numerosi esempi: la famiglia Manson, il Tempio del Popolo di Jim Jones, la Chiesa di Scientology, Heavens Gate, ecc., Ognuno con la sua narrativa ufficiale psicotica: Helter Skelter, Comunismo cristiano, Xenu e la Confederazione galattica, e così via. Guardando dentro la cultura dominante (o indietro nel tempo nel caso dei nazisti), la natura delirante di queste narrazioni ufficiali è lampante per la maggior parte delle persone razionali. Quello che molte persone non riescono a capire è che per coloro che cadono preda di loro (siano essi singoli membri di sette o intere società totalitarie) tali narrazioni non vengono registrate come psicotiche. Al contrario, si sentono del tutto normali. Tutto nella loro “realtà” sociale reifica e riafferma la narrazione, e tutto ciò che la sfida o la contraddice è percepita come una minaccia esistenziale. Queste narrazioni sono invariabilmente paranoiche, descrivono il culto come minacciato o perseguitato da un nemico malvagio o da una forza antagonista da cui solo la conformità indiscussa all'ideologia del culto può salvare i suoi membri. Non fa poca differenza se questo antagonista è la cultura dominante, i body thetan, i controrivoluzionari, gli ebrei o un virus. Il punto non è l'identità del nemico. Il punto è l'atmosfera di paranoia e isteria che la narrativa ufficiale genera, che mantiene i membri della setta (o la società) conformi. Oltre ad essere paranoiche, queste narrazioni sono spesso internamente incoerenti, illogiche e ... beh, semplicemente e completamente ridicole. Questo non li indebolisce, come si potrebbe sospettare. In realtà, aumenta il loro potere, poiché costringe i loro aderenti a tentare di conciliare la loro incoerenza e irrazionalità, e in molti casi l'assurdità assoluta, al fine di rimanere in regola con il culto. Tale riconciliazione è ovviamente impossibile e fa sì che le menti dei membri della setta mandino in corto circuito e abbandonino ogni parvenza di pensiero critico, che è esattamente ciò che vuole il leader della setta. Inoltre, i leader della setta cambieranno spesso radicalmente queste narrazioni senza una ragione apparente, costringendo i loro membri del culto a rinunciare bruscamente (e spesso anche a denunciare come "eresia") le convinzioni che erano stati precedentemente costretti a professare, e a comportarsi come se non avessero mai creduto loro, il che provoca un ulteriore cortocircuito delle loro menti, fino a quando alla fine smettono anche di provare a pensare razionalmente, e semplicemente ripetono senza cervello qualsiasi insensatezza senza senso con cui il leader del culto riempie le loro teste. Inoltre, le sciocchezze senza senso del leader del culto non sono così prive di senso come potrebbe sembrare a prima vista. La maggior parte di noi, dopo aver incontrato tali incomprensioni, presume che il leader del culto stia cercando di comunicare e che qualcosa non va nel suo cervello. Il leader del culto non sta cercando di comunicare. Sta cercando di disorientare e controllare la mente dell'ascoltatore. Ascolta il "rap" di Charlie Manson. Non solo per quello che dice, ma per come lo dice. C'è un flusso di sciocchezze libere associate e l'suo uso ripetitivo di cliché che interrompono e spengono il pensiero. Fenomeni descritti da Robert J. Lifton come segue:

“Il linguaggio dell'ambiente totalista è caratterizzato dal cliché che mette fine al pensiero. I problemi umani più complessi e di vasta portata sono compressi in frasi brevi, altamente selettive, dal suono definitivo, facilmente memorizzabili e facilmente espresse. Diventano l'inizio e la fine di qualsiasi analisi ideologica "

Riforma del pensiero e psicologia del totalismo: uno studio sul "lavaggio del cervello" in Cina, 1961

Se tutto questo suona familiare, bene. Perché le stesse tecniche che la maggior parte dei leader di sette usa per controllare le menti dei membri delle loro sette sono usate dai sistemi totalitari per controllare le menti di intere società. Può succedere praticamente a qualsiasi società, proprio come chiunque può cadere preda di una setta, date le giuste circostanze. Sta accadendo alla maggior parte delle nostre società in questo momento. È in corso di implementazione una narrazione ufficiale. Una narrazione ufficiale totalitaria. Una narrazione ufficiale totalmente psicotica, non meno delirante di quella dei nazisti, o della famiglia Manson, o di qualsiasi altro culto. La maggior parte delle persone non può vedere che sta accadendo, per il semplice motivo che sta accadendo a loro. Non sono letteralmente in grado di riconoscerlo. La mente umana è estremamente resiliente e creativa quando viene spinta oltre i suoi limiti. Chiedete a chiunque abbia sofferto di psicosi o abbia assunto troppa LSD. Non riconosciamo quando stiamo impazzendo. Quando la realtà cade completamente a pezzi, la mente creerà una narrativa delirante, che appare altrettanto "reale" della nostra realtà normale, perché anche un'illusione è meglio del terrore delirante e del caos totale. Questo è ciò su cui contano i totalitari e i leader di sette e sfruttano per impiantare le loro narrazioni nella nostra mente, e perché i rituali di iniziazione effettivi (al contrario dei rituali puramente simbolici) iniziano attaccando la mente del soggetto con terrore, dolore, esaurimento fisico, droghe psichedeliche, o qualche altro mezzo per cancellare la percezione della realtà da parte del soggetto. Una volta ottenuto ciò, e la mente del soggetto inizia a cercare disperatamente di costruire una nuova narrativa per dare un senso al caos cognitivo e al trauma psicologico che sta subendo, è relativamente facile "guidare" quel processo e impiantare qualunque narrazione si desideri. Ed è per questo che così tante persone non possono percepire il totalitarismo che sta prendendo forma ora, proprio davanti ai loro volti (o, piuttosto, proprio dentro le loro menti). Né possono percepire la natura delirante della narrativa ufficiale del "Covid-19", non più di quanto quelli nella Germania nazista furono in grado di percepire quanto fosse completamente delirante la loro narrativa ufficiale della "razza padrona". Queste persone non sono né ignoranti né stupide. Sono stati avviati con successo a una setta, che è essenzialmente ciò che è il totalitarismo, anche se su scala sociale. La loro iniziazione al Culto Covidiano è iniziata a gennaio, quando le autorità mediche ei media aziendali hanno acceso The Fear con proiezioni di centinaia di milioni di morti e foto false di persone che cadono morte per le strade. Il condizionamento psicologico è continuato per mesi. Le masse globali sono state sottoposte a un flusso costante di propaganda, isteria artificiale, speculazioni selvagge, direttive contrastanti, esagerazioni, bugie e effetti teatrali pacchiani. Blocchi. Ospedali da campo e obitori di emergenza. Il personale del SSN che balla e canta. Camion della morte. Terapia intensiva traboccante. Bambini Covid morti. Statistiche manipolate. Squadre di goon. Maschere. E tutto il resto.

Otto mesi dopo, eccoci qui. Il responsabile del programma per le emergenze sanitarie presso l'OMS ha sostanzialmente confermato un tasso di mortalità per infezioni dello 0,14%, approssimativamente lo stesso dell'influenza stagionale. Di seguito sono riportati gli ultimi tassi di sopravvivenza forniti dal Center for Disease Control:

  • Età 0-19 ....... 99,997%
  • Età 20-49 ..... 99,98%
  • Età 50-69 ..... 99,5%
  • Età 70+ ......... 94,6%

L'argomento "scienza" è ufficialmente finito. Un numero crescente di medici ed esperti medici sta rompendo i ranghi e spiegando come l'attuale isteria di massa sui "casi" (che ora include persone perfettamente sane) sia essenzialmente una propaganda priva di significato diffusa dalla TV principale e dai social media. E poi c'è l'esistenza della Svezia e di altri paesi che non stanno giocando a palla con la narrativa ufficiale del Covid-19, il che lo prende in giro. Quando stai cercando disperatamente di fingere che il mondo sia minacciato da un virus apocalittico, e poi la Svezia lo rovina lasciando che tutti continuino la loro vita normalmente ... Non ho intenzione di smascherare la narrativa. Il punto è che i fatti sono tutti disponibili. Non dai siti web dei "teorici della cospirazione" ma dai principali punti istituzionali, esperti medici e dal Center for Disease Control. Il che non ha importanza, non per i membri del Culto Covidiano. I fatti non contano per totalitari e membri di sette. Ciò che conta è la lealtà al culto o al partito. Il che significa che abbiamo un problema serio, quelli di noi per i quali i fatti contano ancora, e che hanno cercato di usarli per convincere i cultisti Covidiani che si sbagliano sul virus ... per otto mesi a questo punto. Sebbene sia fondamentale continuare a riportare i fatti e condividerli con quante più persone possibile - cosa che sta diventando sempre più difficile a causa della censura dei media alternativi e dei social - è importante accettare ciò contro cui ci troviamo di fronte. Quello che dobbiamo affrontare non è un malinteso o un argomento razionale su fatti scientifici. È un movimento ideologico fanatico. Non è totalitarismo nazionale, perché viviamo in un sistema capitalista globale. E così, il paradigma culto / cultura è stato invertito. Invece del culto esistente come isola all'interno della cultura dominante, il culto è diventato la cultura dominante e quelli di noi che non si sono uniti al culto sono diventati le isole isolate al suo interno. Vorrei poter essere più ottimista e magari offrire una sorta di piano d'azione, ma non ci sono paralleli storici che non promettano nulla di buono per coloro che non hanno aderito al culto."

Dal culto (o dal pianeta?) dei covidiani è tutto!


 

giovedì 7 gennaio 2021

Lettera del Prof. Dr. Thomas Aigner

In una lettera pubblicata il 27 dicembre, Thomas Aigner, professore di geoscienze all'Università di Tubinga, ha annunciato che avrebbe lasciato l'Accademia delle Scienze di Magonza e che questa accademia non aveva agito contro il rapporto ad hoc dell'Accademia nazionale Leopoldina of Sciences dell'8 dicembre 2020 a favore di un altro lockdown. Di seguito riporto la lettera (scusandomi dell'approssimazione della traduzione fatta dal traduttore automatico di google):

 


Cari colleghi,

È stato con grande stupore, profondamente preoccupato, e perfino sconcertato, che ho preso atto della "7a dichiarazione ad hoc" dell'Accademia Nazionale delle Scienze Leopoldina dell'8 dicembre 2020.

A mio parere, questo articolo non è degno di una scienza onesta e di ponderazione critica orientata al servizio e al benessere dell'uomo.

Non ho alcuna competenza medica. In quanto scienziato sono impegnato in nient'altro che la pura verità e mi prendo la libertà di parlare. Sono molto allarmato da diversi punti:

 

1. Il 27 novembre 2020, un gruppo di 22 esperti riconosciuti a livello internazionale ha presentato la seguente relazione sul test PCR, perno della "pandemia", per la rivista Eurosurveillance: "Revisione paritaria esterna del test RTPCR per rilevare la SARS- Il CoV-2 rivela 10 grandi difetti scientifici a livello molecolare e metodologico: conseguenze per risultati falsi positivi ". Citazione: "Questo mette fortemente in dubbio la validità scientifica del test". https://cormandrostenreview.com/report/?fbclid=IwAR2CQxPzDZJmH52mwsQj9aer6AZt5c6Fo_YWjHQdBtB6PxVa1jGzdSo7ApI ).

 

2. Il test PCR è la base per giustificare la dichiarazione di "pandemia", e l'RKI, la politica e i media riportano quotidianamente i risultati positivi del test come cosiddette "nuove infezioni". Secondo i 22 revisori indipendenti, il test contiene "numerose inadeguatezze, errori e difetti scientifici". È chiaramente affermato: "il test (è) inadatto come strumento diagnostico specifico per identificare il virus SARS-CoV-2 e fare inferenze sulla presenza di un'infezione".

E' ovvio che qui c'è un problema estremamente serio che dovrebbe effettivamente scuotere l'intera "pandemia"? Per me è incomprensibile il motivo per cui né la Leopoldina né altre Accademie accolgono questo rapporto fondato e chiedono o avviano un ulteriore, approfondito e scientificamente chiaro chiarimento.

 

3. Sulla base di questa "pandemia", giustificata da un test quantomeno molto discutibile, si avvia ora una campagna di vaccinazione mondiale su una scala senza precedenti; e quello con vaccini che non sono mai stati testati e sviluppati a una velocità senza precedenti.

In considerazione dei primi gravi effetti collaterali segnalati e dopo gli avvertimenti di noti esperti, diventa chiaro che i vaccini completamente nuovi a RNA non sono stati di gran lunga adeguatamente testati, soprattutto per quanto riguarda gli effetti a lungo termine. Perché le accademie tacciono su tali questioni esistenziali?

 

4. Gli aspetti problematici della dichiarazione Leopoldina sono persino nominati dal "Welt" in un'analisi devastante ( https://www.welt.de/kultur/plus222264910/Angela-Merkel-und-das-Leopoldina-Desaster.html ). Citazione: "Il danno fatto dai funzionari scientifici è immenso".

 

5. Per inciso, esistono attualmente diverse dichiarazioni di medici diametralmente opposte al giornale Leopoldina. Ad esempio, l'amministratore delegato dell'Associazione nazionale dei medici dell'assicurazione sanitaria legale, il Prof.Gassen, si aspetta che l'hard lockdown che ora è stato ordinato fallisca ( https://www.berliner-zeitung.de/news/kassenaerzte-chef-harter-lockdown-wird-scheitern-li. 126568 ).

L'infettivologo Prof.Schrappe dichiara che l'intera politica di blocco ha finalmente fallito: ( https://www.focus.de/gesundheit/news/matthias-schrappe-im-focus-online-interview-medizin-professor-lockdown-politik- è-finalmente-fallito-das-raecht-sich-bei-vaccination_id_12780854.html ).

 

6. Avevo sperato che l'Accademia delle Scienze e della Letteratura di Magonza, in quanto importante organizzazione sorella dell'Accademia Nazionale delle Scienze, avrebbe commentato criticamente la dichiarazione della Leopoldina. Purtroppo questo non è ancora avvenuto. Le accademie non sono custodi della scienza pura e anche della libertà della scienza?

Le venerabili accademie sono in un panorama scientifico sempre più influenzato da finanziamenti di terze parti e dalla massiccia influenza di potenti interessi di lobby (ad esempio l'industria farmaceutica)? È davvero compito di un'Accademia come la Leopoldina alimentare le tattiche allarmistiche dei media e della politica?

 

7. Dov'è il discorso ampio precedentemente comune con un apprezzamento equilibrato delle dichiarazioni a volte molto contraddittorie fatte da scienziati e medici di varie discipline, avvocati, psicologi, sociologi, economisti e filosofi?

Perché non c'è reazione da parte delle accademie quando, in questi mesi, voci di esperti riconosciuti (spesso di levatura internazionale) che articolano un giudizio che si discosta dalla narrativa standard, a volte contraddicendola diametralmente, ignorandole, emarginate, addirittura diffamate, censurate e cancellato sui social media?

Perché non una reazione delle accademie quando il diritto costituzionale alla libertà della scienza e alla libertà di espressione, così come altri diritti fondamentali, vengono calpestati? La Germania non ha imparato nulla dalla storia?

 

Dopo che i governi, nell'imporre un nuovo "hard lockdown", riferito a questo, a mio avviso, fatale documento dell'Accademia Nazionale delle Scienze, nonché sulla base dei punti sopra elencati, ho deciso dopo attenta considerazione di compiere il passo sicuramente insolito, come espressione della mia protesta personale per dimettermi dall'Accademia delle scienze di Magonza.

 

Non riesco a conciliarmi con la mia coscienza che fa parte di questo tipo di scienza. Voglio servire una scienza che si impegna all'onestà basata sui fatti, alla trasparenza equilibrata e all'umanità completa.

 

Distinti saluti

Prof. Dr. Thomas Aigner

Dipartimento di Geoscienze

Università di Tubinga

Sigwartstrasse 10

D-72076 Tuebingen

Germania

lunedì 28 dicembre 2020

IL GIURAMENTO IPOCRITA O DI IPPOCRATE?

IL GIURAMENTO IPOCRITA O DI IPPOCRATE?

di 

Domenico Conversa 


Vorrei di seguito commentare una triste vicenda che si sostanzia in una procedura giudiziaria dinanzi al Tar Lazio. Mi è capitato per puro caso di imbattermi in tale procedura e il mio stupore si è trasformato man mano in costernazione.

Il sindacato dei Medici Italiani (S.M.I.) ha proposto ricorso dinanzi al Tar Lazio contro la Regione Lazio chiedendo l’annullamento di una serie di provvedimenti della stessa regione con cui si prevedeva che i Medici di Medicina Generale – MMG venivano investiti di una funzione di assistenza domiciliare ai pazienti Covid. Secondo il sindacato dei medici tale funzione è del tutto impropria perché i decreti legge n. 14 e 18 del 2020 stabiliscono che dovrebbe spettare unicamente alle Unità Speciali di Continuità Assistenziale (USCAR). Mentre i MMG dovrebbero prestare assistenza domiciliare ordinaria e non per i pazienti Covid. Ad avviso di chi scrive già questa presa di posizione del sindacato dei medici è deplorevole sia dal punto di vista deontologico che soprattutto etico. Siamo nel bel mezzo di un’emergenza sanitaria (a dire delle istituzioni) e il sindacato dei medici italiani esilia la figura del medico ad attività ordinarie di assistenza domiciliare abbandonando letteralmente il paziente covid al suo destino e nell’incertezza delle cure e di assistenza. Siamo arrivati all’assurdo! Ma quello che fa rabbrividire è che le così dette USCAR sono unità speciali organizzate dalle regioni una ogni cinquantamila abitanti per la gestione domiciliare dei pazienti covid che non necessitano di ricovero ospedaliero. E sì, avete letto bene, una ogni cinquantamila abitanti. Quindi il sindacato dei medici italiani vuole nascondere i medici di medicina generale, che continuano ad essere ben pagati dal sistema sanitario pubblico, dall’emergenza covid disimpegnandoli sul territorio lasciando che il singolo paziente venga assistito da un’unità assistenziale che dovrebbe coprire cinquantamila cittadini. Questo è il piano del governo per gestire l’emergenza sanitaria? Non c’è altro se non misure restrittive, obblighi di indossare mascherine e tanta propaganda allarmistica. Prevenzione, medicina sul territorio totalmente assenti. Ma continuiamo nella vicenda giudiziaria di cui sopra. Il Tar Lazio investito del ricorso del sindacato dei medici italiani cosa fa? Accoglie il ricorso (sentenza pubblicata il 16/11/2020 n. 11991/2020) con la seguente motivazione: “Nel prevedere che le Regioni istituiscono una unità speciale per la gestione domiciliare dei pazienti affetti da covid-19 che non necessitano di ricovero ospedaliero, la citata disposizione rende illegittima l’attribuzione di tale compito ai MMG, che dovrebbero occuparsi soltanto dell’assistenza domiciliare ordinaria (non Covid)” Pertanto anche ad avviso del Tar il paziente covid deve essere lasciato solo in balia di paure e angoscia per l’assenza di indicazioni terapeutiche e personale sanitario. Così sta accadendo che cittadini risultati positivi al covid che non necessitano di ricovero ospedaliero si rechino in ospedale intasandolo per assenza di assistenza domiciliare.

Fortunatamente è stato proposto appello dalla Regione Lazio con l’intervento di tutte le altre regioni a supporto. Il Consiglio di Stato con sentenza n. 08166/2020 pubblicata il 18/12/2020 ha accolto l’appello ed ha respinto il ricorso del sindacato dei medici italiani di primo grado. Il Consiglio di Stato così ha argomentato: “Trarre dalle disposizioni in commento, un vero e proprio divieto per i medici di medicina generale di recarsi a domicilio per assistere i propri pazienti alle prese con il virus, come sostenuto in prime cure, costituirebbe, per converso, un grave errore esegetico, suscettibile di depotenziare la risposta del sistema sanitario alla pandemia e di provocare ulteriore e intollerabile disagio ai pazienti, che già affetti da patologie croniche, si vedrebbero (e si sono invero spesso visti), una volta colpiti dal virus, proiettati in una dimensione di incertezza e paura, e finanche abbandonati dal medico che li ha sempre seguiti.” In altri termini i medici di medicina generali, i pediatri di libera scelta devono assistere al domicilio i pazienti covid e devono provvedere “in scienza e coscienza, nell’ambito della propria autonoma e libera valutazione medica, che sia necessaria o preferibile l’intervento della struttura di supporto” oppure il ricovero ospedaliero. Ma sappiamo tutti quanti che questo non sta avvenendo. I medici di medicina generale, i pediatri di libera scelta non visitano i pazienti covid. Se si è fortunati rispondono al telefono dando indicazioni terapeutiche generiche e raffazzonate. Quello che desta, ad avviso di chi scrive, molta preoccupazione è l’azione e la presa di posizione del sindacato dei medici italiani. Perché hanno voluto impugnare i provvedimenti della Regione Lazio e perché vorrebbero che i medici che presidiano il territorio non provvedano ad assistere i pazienti covid? Cosa rimane al cittadino se il proprio medico di riferimento non lo assiste? Tanta paura e incertezza, è evidente! Mi chiedo che fine ha fatto il giuramento di ippocrate! Perché appellarsi a cavilli giuridici al fine di abbandonare i propri pazienti?

La visita domiciliare del proprio assistito costituisce parte integrante dei compiti del medico di medicina generale, in specie nell’attuale fase epidemiologica in cui l’elevatissimo numero di contagi richiede sinergia degli interventi e pluralità di risorse mediche. Sono principi ragionevoli che non dovrebbero essere messi in discussione con una disputa giudiziaria. Ma oggi viviamo sulla nostra pelle il grottesco e l’inverosimile. 



Giuramento di Ippocrate

Il giuramento, nella forma qui sotto riportata, è stato deliberato dal comitato centrale della Federazione nazionale degli ordini dei medici e degli odontoiatri il 13 giugno 2014


«Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:

  • di esercitare la medicina in autonomia di giudizio e responsabilità di comportamento contrastando ogni indebito condizionamento che limiti la libertà e l'indipendenza della professione;
  • di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica, il trattamento del dolore e il sollievo dalla sofferenza nel rispetto della dignità e libertà della persona cui con costante impegno scientifico, culturale e sociale ispirerò ogni mio atto professionale;
  • di curare ogni paziente con scrupolo e impegno, senza discriminazione alcuna, promuovendo l'eliminazione di ogni forma di diseguaglianza nella tutela della salute;
  • di non compiere mai atti finalizzati a provocare la morte;
  • di non intraprendere né insistere in procedure diagnostiche e interventi terapeutici clinicamente inappropriati ed eticamente non proporzionati, senza mai abbandonare la cura del malato;
  • di perseguire con la persona assistita una relazione di cura fondata sulla fiducia e sul rispetto dei valori e dei diritti di ciascuno e su un'informazione, preliminare al consenso, comprensibile e completa;
  • di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà nonché a quelli civili di rispetto dell'autonomia della persona;
  • di mettere le mie conoscenze a disposizione del progresso della medicina, fondato sul rigore etico e scientifico della ricerca, i cui fini sono la tutela della salute e della vita;
  • di affidare la mia reputazione professionale alle mie competenze e al rispetto delle regole deontologiche e di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il decoro e la dignità della professione;
  • di ispirare la soluzione di ogni divergenza di opinioni al reciproco rispetto;
  • di prestare soccorso nei casi d'urgenza e di mettermi a disposizione dell'Autorità competente, in caso di pubblica calamità;
  • di rispettare il segreto professionale e di tutelare la riservatezza su tutto ciò che mi è confidato, che osservo o che ho osservato, inteso o intuito nella mia professione o in ragione del mio stato o ufficio;
  • di prestare, in scienza e coscienza, la mia opera, con diligenza, perizia e prudenza e secondo equità, osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della professione.»

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