CORONAVIRUS
COME AFFRONTARE QUESTO MOMENTO
di
Domenico Conversa
Questo è un momento della nostra vita
molto difficile. Il covid ci sta buttando in faccia una realtà che non avevamo
mai pensato di affrontare. Ci sentiamo spaventati e indifesi contro un nemico
invisibile. Tante nostre certezze che avevamo e su cui ci eravamo appoggiati si
stanno disfacendo. Il momento è estremamente critico.
Mi sono chiesto cosa possiamo fare per
affrontare tutto questo e per superare questa condizione di impotenza.
La cosa fondamentale è accettare e
accogliere questa criticità, questa situazione in cui ci troviamo. Non possiamo
cambiarla ma possiamo trasformare il modo in cui la percepiamo osservandola e
comprendendola.
Molte persone sono terrorizzate dal
fatto che il covid possa farli ammalare e far ammalare i loro cari. Altri sono
spaventati dalle restrizioni alle libertà personali. La domanda e se queste
paure possono essere gestite. Quale è il giusto peso da dare a queste
preoccupazioni? Perché è giusto preoccuparsi ma dobbiamo stare attenti a non
ingigantire i problemi. La televisione e i social sicuramente non ci aiutano in
questo. Al loro interno troviamo tutto e il contrario di tutto, confusione e un
allarmismo ingiustificato.
Al riguardo vorrei proporre due libri
che contengono utili consigli e ottimi spunti di riflessione.
- Il primo è “La trappola della felicità”
di Russ Harris (medico, psicoterapeuta e specializzato in gestione dello
stress). Questo libro parla di come poter prendere coscienza dei meccanismi
mentali che ci tengono prigionieri e che ci fanno soffrire. Al fine di
diventare veramente liberi di scegliere e di agire per il nostro meglio. L’autore
del libro parte però da un presupposto importante. Nella società occidentale
del benessere sembriamo tutti stressati, depressi e insoddisfatti. Siamo perennemente
in lotta e perennemente sconfitti dato che il controllo che abbiamo sui nostri
pensieri ed emozioni è in realtà minimo. Ci ritroviamo molto spesso spossati,
frustrati, delusi di sé e della propria esistenza. Ogni anno circa il 30% della
popolazione adulta soffre di un disturbo psicologico riconosciuto. Attualmente
la depressione è la seconda malattia al mondo in termini di frequenza, costi ed
effetti debilitanti. Un adulto su quattro è dipendente dall’alcol o da altre
sostanze. Una persona su dieci tenta il suicidio. Non è un bel quadretto della
nostra società della conoscenza. Si dice che oggi si sta molto meglio rispetto
alla generazione dei nostri nonni. Sicuramente per alcuni aspetti questo è
vero. Il tenore di vita si è alzato, tante comodità sono oggi possibili. Ma a
quale prezzo? Quale è il prezzo che stiamo pagando per le nostre comodità?
In tutto questo malessere sociale è
arrivato anche il covid con le sue proiezioni di paura e angoscia. Se eravamo
in una condizione di estrema fragilità interiore, con la preoccupazione del
covid questa nostra debolezza è aumentata a dismisura.
Quando si è fragili, spaventati, confusi
e con poca coscienza di sé, è molto facile affidarsi a false informazioni,
costruire pensieri e immagini che alterano la realtà e che ingigantiscono i
problemi e le nostre paure. Poi cosa succede. Abbiamo così tanta voglia di
scappare via dalla sensazione di angoscia che ci affidiamo alla prima
informazione credibile che ci possa dare sicurezza, alcune certezze, correndo
così il rischio di affidarci a qualcosa di sbagliato.
Mai come in questo momento è urgente
intraprendere un percorso personale interiore per comprendere meglio noi stessi
per affrontare in modo efficacie questa difficile situazione e il libro “La
trappola della felicità” può darci utili consigli.
- L’altro libro di cui vorrei parlare e
prendere qualche spunto di riflessione è “L’uomo a una dimensione” di Herbert Marcuse.
Questo libro risponde alla domanda che il libro di prima implicitamente formula
e a cui non risponde: perché le persone della società occidentale sono così stressate,
depresse e insoddisfatte?
Secondo l’autore noi ci aggrappiamo a dei
bisogni che ci allontanano da noi stessi, dalla nostra vera natura. Li definisce
bisogni falsi. E questo è dovuto alla modalità con cui la società industriale
produce e distribuisce i beni di consumo che per noi sono diventati essenziali.
Tendiamo così a identificarci con i beni che acquistiamo. Ci comportiamo e
consumiamo in accordo con gli annunci pubblicitari, amiamo e odiamo ciò che
altri amano e odiano, consumiamo e alimentiamo lo spreco, modi di rilassarsi che
ci instupidiscono, basta che intratteniamo il nostro tempo libero, non è
importante come. Questi bisogni vengono dettati e determinati dall’esterno, c’è
pochissimo spazio per l’autonomia e il pensare critico. Cerchiamo la nostra
libertà dentro una schiavitù tecnologica. Questi falsi bisogni ci rendono
cechi, non riusciamo così a trovare i nostri veri bisogni e la nostra reale
soddisfazione e felicità. Siamo bombardati ogni giorno e in tanti momenti della
giornata da tantissimi stimoli esterni tanto che iniziamo a pensare per sentito
dire e non con la nostra testa. Per Marcuse l’individuo della società moderna
accetta acriticamente lo stato delle cose così come appaiano e non riesce a
riconoscere le contraddizioni del controllo sociale operato dall’alto.
Chiaramente la televisione è il mezzo
che più orienta i nostri stimoli e la nostra coscienza. Con la televisione noi
ci informiamo, ci intratteniamo, diventiamo le persone che siamo in questo
momento.
Al riguardo della televisione riporto le
parole di Pier Paolo Pasolini in merito a quello che egli pensava nel lontano
1971:
“La
televisione è un medium di massa e come tale non può che alienarci e
mercificarci. Nel momento in cui qualcuno ti ascolta nel video ha verso di te
un rapporto da inferiore a superiore, che è un rapporto spaventosamente antidemocratico”
Il messaggio che voglio trasmettere è
comunque, nonostante tutto, di speranza, coraggio e determinazione.
Questo periodo è un’ottima occasione per
fermarci e riflettere su noi stessi e sulla nostra vita. Migliorarla non nella
quantità ma in qualità. Distinguere i falsi bisogni da quelli veri e veramente
utili per noi è fondamentale. Iniziamo a tralasciare quello che è superfluo e
occupiamoci di più delle nostre relazioni, dei nostri affetti, della nostra
salute fisica e mentale. Queste sono oggi, in questo dato momento le uniche cose
che possiamo cambiare e migliorare sin da subito, il resto è solo tanto rumore
in sottofondo.
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